Artetetra edizioni è stata fondata a Capua alla fine del 2013, all’interno dell’esperienza di studio e di valorizzazione della Biblioteca “N. Romeo” di Palazzo Lanza, da un gruppo di giovani studiosi, cresciuti all’interno del network interuniversitario di ricerca SymbolicumI motivi ispirativi dei fondatori sono stati una profonda passione per la cultura del libro e il desiderio di realizzare un progetto editoriale multidisciplinare nel quale far confluire i risultati delle proprie ricerche scientifiche.

La casa editrice è stata progettata come un laboratorio dinamico che riunisce sinergicamente saperi concreti e percorsi di ricerca, configuratosi progressivamente come un’officina creativa, un luogo ideale di incontro e di dialogo tra persone e idee capace di unire studiosi, docenti universitari, artisti e intellettuali attivi in vari ambiti del mondo culturale.

La sostanza del percorso editoriale della Artetetra edizioni consiste nel patrocinare la cultura del libro come strumento privilegiato di diffusione di idee, portatrice sana di bellezza, conoscenza e  valori, capace di valorizzare e dare spazio a nuovi talenti  contemporanei.

La casa editrice capuana ha avviato la propria attività nel solco della tradizione dell’editoria indipendente guardando ad un modello di impresa culturale nel quale il dialogo costante con autori e lettori è finalizzato alla costruzione di una “biblioteca ideale”, vasta per argomenti ma selettiva in termini di qualità editoriale, che rifugge dal considerare il libro come “bene di consumo” e considera il proprio catalogo come spazio inesauribile di vitalità e promozione della cultura.

Sarà un difetto, sarà un vizio: ma anche se auspico la fortuna economica della mia casa editrice, non posso fare a meno di ricordare che essa è nata soprattutto da un miraggio, no: da un’ intenzione, addirittura da un bisogno e da un desiderio che esito a definire culturali soltanto perché la parola cultura, Culture mi appare gigantesca, enorme, degna di non essere scomodata di continuo. Diciamo allora che: anche se auspico la fortuna economica della mia casa editrice, ho in mente, penso, perseguo una “Fortuna” nel secondo senso. E questa è una cosa molto difficile da spiegare; a farla breve: io cerco di fare un’editoria che magari ha torto lì per lì, nella contingenza del momento storico, ma che, quasi per scommessa, io ritengo abbia ragione nel senso della storia (G. Feltrinelli)